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Generiamo energia insieme

Il vantaggio delle Comunità Energetiche Rinnovabili

Partecipa attivamente alla transizione energetica verso fonti rinnovabili.

smartland

Tecnologie innovative e sostenibili per migliorare la qualità della vita

Una smartland è una città che utilizza tecnologie innovative e sostenibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini, rendere più efficiente la gestione delle risorse e migliorare la sostenibilità ambientale.

L’obiettivo principale è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso l’uso di tecnologie avanzate per la gestione dei servizi pubblici come l’energia, i trasporti, l’illuminazione pubblica, i rifiuti, la gestione dell’acqua e delle reti di telecomunicazioni. Le tecnologie utilizzate sono diverse e includono, ad esempio, sensori, sistemi di comunicazione avanzati, intelligenza artificiale, Internet delle cose e analisi dei dati. Una smartland utilizza queste tecnologie per creare un sistema integrato in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, migliorare la qualità della vita e promuovere la sostenibilità ambientale.

Ambiente

Vantaggio ambientale

Il nostro pianeta sta vivendo una crisi climatica senza precedenti e le conseguenze si stanno già facendo sentire con eventi estremi come siccità, inondazioni, incendi e diminuzione dei raccolti.

Utilizzando fonti energetiche rinnovabili come il sole, possiamo ridurre l’uso di combustibili fossili e limitare l’emissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera. Ciò richiede un’azione concreta, tra cui la creazione di impianti di energia rinnovabile di piccole e medie dimensioni per aumentare la generazione di energia da fonti pulite. Le comunità energetiche possono rappresentare un’opportunità per accelerare la transizione verso un sistema di energia rinnovabile, coinvolgendo cittadini, imprese e istituzioni nella produzione e condivisione di energia pulita.

Risparmio

Vantaggio economico

Avviare una comunità energetica rinnovabile offre numerosi vantaggi economici. Prima di tutto, permette una produzione locale di energia pulita, riducendo la dipendenza da fonti energetiche tradizionali e i costi associati.

La condivisione delle risorse energetiche all'interno della comunità favorisce l'ottimizzazione dell'uso e la riduzione degli sprechi. Ciò si traduce in una diminuzione delle bollette energetiche per i partecipanti, oltre a promuovere la creazione di posti di lavoro locali nel settore delle energie rinnovabili. Inoltre, la vendita dell'energia in eccesso alla rete nazionale può generare entrate extra, migliorando la sostenibilità finanziaria della comunità.

Ambiente

Vantaggio sociale

Uno dei vantaggi per il territorio delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è rappresentato dalla possibilità di generare energia pulita e sostenibile a livello locale.

Riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e dai combustibili fossili. Ciò significa una maggiore autonomia energetica per il territorio, con conseguenti benefici in termini di sicurezza dell’approvvigionamento energetico e riduzione delle emissioni di gas serra. Inoltre, la produzione di energia rinnovabile all’interno di una CER può incentivare lo sviluppo di un’economia locale basata sull’energia, creando opportunità di lavoro e attivando un circolo virtuoso d'investimenti e ricchezza per il territorio.

Vantaggi per i cittadino

Le CER rappresentano un’opportunità per i cittadini di partecipare attivamente alla transizione energetica verso fonti rinnovabili e di trarre vantaggio da questa transizione sia dal punto di vista economico che ambientale.

Riduzione delle bollette energetiche

in quanto il consumo di energia rinnovabile è sempre più apprezzato dai consumatori e può rappresentare un fattore di scelta nella scelta di un’abitazione.

in quanto il consumo di energia rinnovabile è sempre più apprezzato dai consumatori e può rappresentare un fattore di scelta nella scelta di un’abitazione.

in quanto il consumo di energia rinnovabile è sempre più apprezzato dai consumatori e può rappresentare un fattore di scelta nella scelta di un’abitazione.

Vantaggi per gli enti pubblici

Promuovendo la produzione e l’uso di energia rinnovabile a livello locale, gli enti pubblici possono contribuire agli obiettivi di sostenibilità ambientale e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Risparmio sui costi energetici

le comunità energetiche rinnovabili contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e all’uso di fonti fossili, favorendo così la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile.

le comunità energetiche rinnovabili contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e all’uso di fonti fossili, favorendo così la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile.

le comunità energetiche rinnovabili contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e all’uso di fonti fossili, favorendo così la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile.

Normativa
La normativa

Associazioni di cittadini, imprese ed enti locali che si uniscono per dotarsi d'impianti di produzione, autoconsumo e condivisione di energia rinnovabile.

In Italia, il Decreto Milleproroghe 162/2019 ha introdotto la legge sulle comunità energetiche, che ha riconosciuto le comunità energetiche rinnovabili (REC) come associazioni di cittadini, imprese ed enti locali che si uniscono per dotarsi d'impianti di produzione, autoconsumo e condivisione di energia rinnovabile. Le uniche restrizioni riguardano le aziende, per le quali la produzione e cessione dell’energia all’interno della comunità non deve rappresentare l’attività principale. È anche prevista la configurazione dei gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile, in cui i soggetti privati producono e vendono autonomamente energia da fonti rinnovabili a più utenze sul territorio. L’introduzione della legge sulle comunità energetiche in Italia ha recepito la Direttiva europea RED II 2001/2018, che ha introdotto la figura del produttore/consumatore di energia (prosumer). Le comunità energetiche in Italia possono ottenere un beneficio tariffario per 20 anni gestito dal GSE (Gestore Servizi Energetici), con un corrispettivo unitario e una tariffa premio. Quest’ultima è pari a 100 euro/MWh per i gruppi di autoconsumatori e 110 euro/MWh per le comunità energetiche. L’impianto oggetto delle agevolazioni deve essere di nuova costruzione, avere una potenza massima di 200 kW ed essere collegato alla rete elettrica a media/bassa tensione, utilizzando la stessa cabina di trasformazione per il prelievo e la cessione dell’energia elettrica.

Un partner per rinnovare il mondo

Perché scegliere SGR?

Grazie alla nostra esperienza, possiamo supportare la creazione e la crescita delle comunità energetiche e aiutare ognuna di esse a svilupparsi come un sistema efficiente e sostenibile, come se fosse un ecosistema autonomo.

Perché scegliere SGR?
Analisi preliminare per dimensionamento impianto e business plan

Analisi preliminare per dimensionamento impianto e business plan.

Creazione della comunità energetica: modello, statuto, regolamento e
                    adesioni

Creazione della comunità energetica: modello, statuto, regolamento e adesioni

Progettazione, installazione, collaudo e pratiche amministrative

Progettazione, installazione, collaudo e pratiche amministrative

Detrazioni fiscali per l’installazione degli impianti necessari per la
                    comunità energetica

Detrazioni fiscali per l’installazione degli impianti necessari per la comunità energetica

Gestione della comunità: incentivi GSE, formazione Referente e gestione
                    membri

Gestione della comunità: incentivi GSE, formazione Referente e gestione membri

Controllo e manutenzione periodica dell’impianto per garantirne
                    l’efficienza

Controllo e manutenzione periodica dell’impianto per garantirne l’efficienza

Domande frequenti

Possono essere incentivati pienamente tutti gli impianti installati dopo il 15 dicembre 2021
Se ho già il vantaggio di vendere energia alla rete, che vantaggio ho ad entrare nella CER? Oltre al contributo del GSE (che rimane assolutamente invariato) per l’energia immessa in rete c’è il vantaggio di mettere a disposizione energia alla CER che riceverà l’incentivo delle tariffe premio per le CER, in più si beneficia del ristoro per il mancato trasporto dell’energia che fornirà ARERA.

Quindi rimane il beneficio: autoconsumo diretto: consumo evitato valorizzabile alla medesima tariffa di acquisto in base al fornitore (0,25 €kWh) cessione alla rete (RID-GSE): circa 0,15 €/kWh

A questo si aggiunge il contributo riconosciuto alla CER e ripartito tra gli aderenti a seconda dello statuto.

Gli impianti esistenti che cedono energia alla rete, lo fanno a condizioni meno vantaggiose di quelle che saranno rese possibili dalla CER, per cui aderendo alla CER NON è necessario recedere da alcuna forma dall’attuale contratto che sarà valido in tutte le occasioni in cui la CER non autoconsumi, per cui l’energia prodotta sarà conferita in rete esattamente alle stesse condizioni a cui lo si faceva prima di aderire.
Il contributo/incentivo viene riconosciuto alla CER (soggetto giuridico) che lo ripartisce in base all’autoconsumo sviluppato nel periodo di riferimento (ad oggi ogni 6 mesi). Il documento ricevuto (ad oggi non ancora reso disponibile dall’autorità) conterrà i dati relativi alla percentuale di contribuzione (produzione/consumo) per ogni singolo POD, consentendo di fare una distribuzione proporzionale oggettiva degli incentivi ad ogni POD. Ovviamente sarà poi lo statuto della CER a confermare e/o modificare questo metodo di distribuzione. Il contributo non è previsto per “anni” ma per tutto il periodo di appartenenza alla CER.
Ad oggi è quasi impossibile farlo puntualmente, perchè dipende da molteplici fattori, numero di partecipanti, volumi autoconsumo etc. In ogni caso il principio è che la comunità energetica dovrebbe costare il meno possibile, motivo per cui i soggetti su cui si sta lavorando, sono principalmente associazioni, cooperative e (in fase di verifica ) Onlus. In linea di principio il costo potrebbe essere anche il solo costo della costituzione dell'associazione nel caso in cui poi uno dei soggetti si prendesse l’onore di gestire (per conto della CER) il contributo e ripartirlo in base al conguaglio ricevuto e lo statuto. CER più grandi potrebbero necessitare di un gestore con funzioni “assimilabili” ad un amministratore di condominio. NON ci sono costi per contatori, sostituzioni etc.
Non è ancora disponibile il decreto attuativo, ma la regola di base è che gli impianti già incentivati non possono essere incentivati nuovamente. A titolo di esempio ricordiamo che gli impianti con il bonus 110% sicuramente fino ai 20Kw NON possono godere di incentivi della CER (perchè incentivati dal bonus 110%) oltre i 20Kw invece possono usufruire degli incentivi e, in ogni caso, possono partecipare come consumatori.

 

Gli impianti esistenti inoltre possono contribuire alla CER, ma limitati alla misura del 30% (per gli impianti realizzati prima del 15 dicembre 2021 decreto ( 199 del 2021))  dei della potenza installata e comunque sino alla potenza di 1 MW.

Di seguito un esempio di uso e scambio energia in comunità (FONTE ARERA):



 
Purtroppo non è stato ancora reso disponibile il documento da parte del GSE e ad oggi non è ancora stato pubblicato il decreto attuativo, in ogni caso possiamo affermare che:

NON è necessaria alcuna modifica e/o costo da parte dell’utente che manterrà il suo contratto. Saranno i distributori di energia ad accelerare il processo di sostituzione dei vecchi contatori per installare quelli intelligenti e consentire al GSE di fare conguagli più precisi.
Si ricorda che gli appartenenti alle CER NON devono cambiare il fornitore attuale di energia e che gli appartenenti possono avere fornitori differenti.

Si premette che l’esempio che segue è solo un esempio fatto in base a considerazioni comunque fortemente fondate: IL GSE trasmette un conguaglio semestrale del valore di 100. Il documento dovrebbe contenere un dettaglio del tipo:

Il POD numero 12345 ha contribuito per X in cessione e X in consumo
Il POD numero 45678 ha contribuito per X in cessione
Il POD numero 88749 ha contribuito per X in consumo

Quindi la CER potrebbe ripartire i contributi anche semplicemente in base a quanto sopra il 100 potrebbe essere diviso in base alle regole dello statuto.

Oppure

Ad esempio usare una percentuale del totale per andare a compensare un eventuale investitore terzo, ridurre il costo dell’energia alle colonnine etc. etc.

 
Chi usufruisce dello scambio sul posto può entrare a far parte della CER attualmente (fino a che rimane in vigore il meccanismo dello scambio sul posto), ma solo come CONSUMATORE. NON può quindi aderire alla CER come prosumer, con il proprio impianto fotovoltaico.

Il futuro dello scambio sul posto è molto in dubbio e già dal 2024 dovrebbe essere eliminato questo meccanismo di utilizzo dell'energia, potranno comunque usufruire poi del meccanismo di ritiro dedicato dell’energia da parte del GSE (come indicato nello stralcio di legge qui di seguito riportato. In ogni caso entrando nella CER come consumatori NON perderanno il contributo del conto energia.

La risposta è SI, in tal caso ogni comunità avrebbe soci tutti diversi
Sono ammessi alle CER impianti di produzione da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse,...) entrati in esercizio dopo il 15 dicembre 2021.
L’italia ha adottato lo schema di AUTOCONSUMO VIRTUALE, secondo cui l’energia viene condivisa tra i membri della CER utilizzando la rete di distribuzione pubblica.

Nasce così il concetto di ENERGIA CONDIVISA, che per definizione è: il minimo, in ciascun periodo orario, tra l’energia elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili e l’energia elettrica prelevata dall’insieme dei clienti finali associati situati al di sotto della stessa cabina primaria.

Ciò significa che non è necessaria la realizzazione di reti private. In questo modo i membri della CER mantengono i propri diritti di cliente finale, possono continuare a scegliere il proprio fornitore e sono liberi di entrare o uscire liberamente dalla configurazione.
SI, si possono costituire CER che operano al di sotto della stessa zona di mercato, ma in questo caso l’energia condivisa NON ha accesso agli incentivi.

Gli incentivi valgono solamente per le CER che rispettano il limite di 1 MW per gli impianti, e il vincolo geografico della cabina primaria.